Schrobenhausen, 13/12/1836 - Monaco, 06/05/1904
Franz von Lenbach nasce a
Schrobenhausen, in Baviera, il 13 dicembre 1836. Figlio
di un costruttore, studia presso la scuola tecnica di
Landshut per seguire la professione del padre. Nel 1851
comincia a lavorare a Monaco nello studio di scultura di
Anselm Sickinger. Grazie al fratello maggiore, Karl
August Lenbach, incontra Johann Baptist Hofner, un
artista formatosi alla Akademie der Bildenden Künsten di
Monaco, il quale lo introduce al disegno e alla pittura.
Dopo aver frequentato per due semestri il Politecnico di
Augsburg (1852-53) e per alcuni mesi lo studio del
pittore di ritratti Albert Gräfle, nel 1854 entra all'Akademie
di Monaco.
Nel 1857 segue i corsi di Karl Theodor Piloty, noto per
i suoi dipinti di tema storico, e l'anno seguente,
grazie a una borsa di studio, accompagna quest'ultimo in
un viaggio a Roma a cui partecipano anche Ferdinand von
Piloty, Theodor Schüz e Carl Ebert. In Italia esegue
numerosi schizzi a olio e a matita che ispireranno
alcuni famosi dipinti, come L'arco di Tito
(1860), completato dopo il ritorno a Monaco. Dal 1860
insegna per due anni alla scuola d'arte di Weimar,
dedicandosi poi alla riproduzione dei dipinti dei
maestri del passato, per conto del conte Adolf Friedrich
Graf von Schack. L'attività di copista lo porta a
viaggiare nuovamente in Italia, ma anche in Spagna, a
Vienna e a Berlino.
Alla fine degli anni sessanta si stabilisce a Monaco,
dove raggiunge un successo internazionale grazie ai
numerosi ritratti dei personaggi dell'alta società
dell'epoca, tra i quali Peggy Guggenheim, Richard
Wagner, Franz Liszt e Otto Bismarck. Ai
colori brillanti dei primi dipinti, l'artista
sostituisce a partire dagli anni settanta tonalità più
cupe, ma anche un più efficace uso della luce, evidente
soprattutto nei ritratti, secondo uno stile che avrà una
notevole risonanza nel gusto dell'epoca. Insignito del
titolo nobiliare nel 1882, Lenbach riceve nel 1900 il
Gran Prix per la pittura a Parigi. Muore a Monaco il 6
maggio 1904.
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