Pillole d'Arte

 
   

 
(Fonte : Opere di scultura e di plastica di Antonio Canova - 1821)

   

Ritratto di Antonio Canova

Busto colossale in marmo


Oh ingegno meraviglioso! oh animo grande! eccoti finalmente! Ecco l'immagine, che prima, e sola all'alto archetipo risponde, che stassi del gran Canova nella mia, nell'altrui mente scolpito! Egli è veracemente desso! La testa è mossa in guisa di chi sente infiammarsi lo spirito alle più calde immagini del bello, ed è alquanto piegata a sinistra. Il proteso sguardo profondo sembra percorrere lo spazio, che immenso si presenta alla creatrice sua immaginazione, ed in cui in bell'ordine disposte gli muovono intorno le concepite idee di quelle stupende composizioni, arresta con l'industre matita, e a noi poscia tramanda nei preziosi marmi effigiate.
La bocca è aperta, quanto è d'uopo a mettersi in armonia con le altre patti del volto, tutte meravigliosamente animate quasi da divino fuoco; è le narici con un leggera, e quasi impercettibile enfiamento compiono l'illusione, e pajono respirare la vita. Il collo, e per la venustà delle forme, e per la finitezza dell'esecuzione, comparisce meraviglioso. Esso solo basterebbe a far conoscere nell'autore un sommo artista, non altrimenti che quel celebre Torso, il quale, reduce per fortunata vicenda, puossi ancora denominare di Belvedere. I lineamenti dell'amabile tuo volto, o Canova ciò che v'ha , per così dire, di terreno, io già vidi e rividi ritratto in mille guise diverse: ma il grandioso immaginare, ma l'alto concepire, e quella tua anima senza pari, in questo solo marmo io ravviso.

A te solo era dato scolpire te stesso, e ben a ragione; poiché, chi mai poteva, sì addentro penetrando nel profondo animo tuo, quale sei concepirti veracemente, ed altrui appalesarti ? Oh Canova! Se il tempo, che inesorabile ogni cosa divora, struggesse le grandi opere tue, e le tante replicate tue immagini, e questa sola serbasse, quand'anche scolpito non fossevi il tuo gran nome, ciascheduno sarebbe tratto a riconoscerti. Che dove ciò non fosse, i posteri se lo avrebbero come un tesoro della Greca antichità. Ma chi fia mai, che te da te stesso scolpito non riconosca ?