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(Fonte : Dedalo - Rivista d'arte - Anno XI Vol. V 1931 )
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Due tele ignorate di Giovanni Segantini
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Esistono ancora inediti segantiniani? All'attento e preciso
elenco del Servaes riscontrato e pubblicato subito dopo la
morte del pittore ben poco si potrebbe aggiungere. Molte
volte alle aste o in private vendite si sono scoperte in
questi anni opere che nulla hanno a vedere con l'arte del
Maestro, ma ne portano la firma... falsa, s'intende.
Le due pitture che qui riproduciamo, appartengono alla
famiglia Segantini e sono visibili nello chalet del Maloja
che Segantini abitò dal 1894 al 1899. Ivi ogni cosa è
intatta e fedelmente immobile, vigilata come una reliquia
dalla signora Bice Segantini, moglie del pittore. Con pochi
disegni, tra i quali un abbozzo per quella parte del
trittico che s'intitola a La morte e un disegno di
paesaggio studiato dal vero a Soglio per la parte del
trittico che s'intitola La vita, queste sono le più
importanti opere di pittura rimaste lassù. La prima delle
due tele, l'Autoritratto, fu dipinta tra il 1883 e il 1884
in Brianza al tempo dell' Ave Maria a trasbordo. E il
più antico autoritratto di Segantini e dei più
assomiglianti. Quelli che seguirono, specialmente negli
ultimi anni, furono segnati a carbone o a matita e il
pittore si compiaceva di ritrarsi in atteggiamenti
idealizzati e in pose profetiche.
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Questo rispecchia le sofferenze e le privazioni dolorose dei
primi anni: è anzi caricato, nella pittura livida e
spettrale, il senso di tristezza e di angoscia. È più vicino
all'immagine modellata in quello dal Quadrelli (vedi
Dedalo, dicembre 1928) che alla spavalda ed eroica
interpretazione creata poi da Paolo Troubetzkoy. L'altra
tela è il Ritratto della signora Bugatti Salvioni, abbozzato
rudemente e gagliardamente nel primo anno del soggiorno a
Savognino, quasi subito dopo il soggiorno a Caglio e la
grande pittura Alla Stanga.
La Bugatti Salvioni era parente della signora Bice Segantini
che nasce Bugatti, ed è sorella di Bugatti il noto
disegnatore di nobili d'arte, e zia di Rembrandt Bugatti,
lo scultore animalista uccisosi nei primi mesi della guerra
europea. |
R. C.
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