Nello scorso dicembre, all'età di 73 anni, si è spento in
Perugia, dove era nato, il pittore cav. Annibale Brugnoli,
la cui arte per un ventennio interessò molto la stampa ed il
pubblico. Dotato di uno straordinario temperamento e di
grande fantasia, dopo aver frequentato la patria Accademia,
passò alla scuola Domenico Morelli dove apprese quelle
qualità di coloritore gustoso e giocondo che seppe poi
associare ai tiepoleschi ricordi.
Fu amico di Federico Faruffini, quando questi si ritirò a
vivere e a lavorare in Perugia, e subì molto l'influenza
dell'arte straordinaria del grande artista lombardo. Il
Brugnoli, dopo aver dipinto molti quadri di soggetto
romantico, cominciò ad affermarsi felicemente come
decoratore ardito e fantasioso a Parigi dipingendo in un
padiglione dell'Esposizione del 1878. A Roma poi nel 1880
con la lavorazione a tempera della cupola del Teatro
Costanzi riportò un vero e grande successo. Difatti, pur
rappresentando la sua arte un periodo ormai chiuso essendo
del tutto cambiate le tendenze decorative, quell'ardita
concezione piena di lirismo, svolta con grande magistero di
tecnica e giocondità di colorito, anche oggi è piacevolmente
riguardata.
Infinita è la serie dei suoi lavori a Roma, a Firenze ed in
molte altre città. — A Milano dipinse la grande sala della
Villa Marsaglia e la cupola del Teatro Lirico
Internazionale. Combattè appena ventenne con Garibaldi e fu
ottimo cittadino amantissimo della sua Perugia dove lascia
molte opere, tra le quali il soffitto della sala del Palace
Hotel e i grandi quadri di soggetto di storia umbra nella
sala della Banca Commerciale. E a Perugia e da quanti lo
conobbero è stato vivamente rimpianto.
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A. Iraci
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