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(Fonte : Emporium - n° 229 - Gennaio 1914)
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Mostra di scultura futurista a Roma
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Rendere forme in moto e moto di forme. Realizzare il
concetto di fusione d'ambiente e d'oggetti. — Ecco due ben
ardui problemi propostisi dallo scultore futurista Umberto
Boccioni; e come egli abbia tentato di risolverli i lettori
possono cercare in queste riproduzioni di suoi lavori
attualmente in mostra a Roma. Non bisogna obbiettare che,
prima di scrutare come sia data la risoluzione, e da
domandarsi se può darsi risoluzione qualsiasi.
Gli odierni avanguardisti continuano ormai da tanto tempo a
dibattersi freneticamente per sforzare i confini naturali
delle belle arti che non si può negar loro una sia pure
folle buona fede senza rischiar l'accusa di non voler
guardare per timore di dover vedere, di non voler
considerare per ti- di dover riconoscere. Del futurismo si
afferma da una parte che è vecchissima tecnica di successo e
nulla più, e d'altra parte che esso prepara nuove
espressioni d'arte. Affermazioni troppo maligna l'una e
troppo benigna l'altra ? od ambedue nocciolo scabro di più
temperate verità ?
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Certo, contro le consuete espressioni d'arte fanno impeto,
di fronte ed alle spalle, la produzione degli esecutori
avanguardisti e quella degli operatori meccanici. Quelli
riescono ad aggregarsi qualche proselito, questi a far
sostenere che l'occhio e la mano non valgono sempre di più
dell'obbiettivo e della camera oscura. C'e una verità da
fissare in questo contrasto ? E se c'e, può essa avere, per
esempio, un suo primo effetto utile, avanti ancora d'essere
rivelata, nello stimolo ad un maggior senso di dignità della
propria arte in quanti d'arte fanno professione ?
Quesiti non certo folli, ne futuristici, ai quali pure si
viene direttamente da prove plastiche futuristiche. E
guardiamo, dunque, codeste prove senza prevenzioni, almeno
come curiosità. Sono, in ultima analisi, dei semplici
grotteschi e dei grotteschi complicati da compenetrazioni di
forme gia testate pittoricamente; poi, come in un secondo
gruppo, delle bizzarrie studiate in natura morta; poi
ancora, tentativi di forme in movimento ed altrettanti
tentativi con nuove complicazioni di altre forme.
Le figure che qui si vedono danno saggio di ciascuno dei tre
gruppi. Lo scultore ne avrà chiamato gli originali « vuoti e
pieni astratti d'una testa », « testa più casa di luce », «
sviluppo d'una bottiglia nello spazio », « forme uniche
della continuità nello spazio », « espansione spiralica di
muscoli in movimento », « sintesi del dinamismo umano » ...
Non bisogna lasciarsi impressionare!
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Bisogna invece semplicemente domandarsi come rimarrebbe chi
si trovasse di fronte ad una decorazione murale plastica
costituita da una serie di quei « vuoti e pieni ... » che
sono i primi grotteschi del Boccioni. Non potrebbe sembrare
— se non preceduta dal bailamme futuristico — niente più
d'una bizzarria certo innocua e forse ricca d'effetti nel
movimento delle luci e delle ombre !? E cosi, a tale stregua
continuando per quello che vediamo aritmeticamente
intitolato « testa + casa + luce » o , « forme uniche... »,
od anche « sintesi del dinamismo umano », le prove plastiche
del Boccioni potrebbero risultare nulla più che arbitrarie
giustapposizioni di elementi eterogenei caricaturalmente
agglomerati a nascondere una consueta forma statica e non si
sa perchè non consuetudinariamente espressa. E si potrebbe
inoltre, proseguendo in una analisi per eliminazione,
giungere ad affermare che deve possedere maggiore vivacità
di fantasia, fantasia esasperata da estri di genialità
piuttostochè guidata da logiche di teoria, chi voglia
imporre nuove forme d'arte. E' vero: non è ancora provato
che una successione di « forme uniche nella continuità dello
spazio » issata contro il cielo sui fastigi d'un edificio o
di questo incastrata, contro la pietra, in una fascia
decorativa, non debba fingere meglio la verità di quello che
possa la statuaria limitata nei conosciuti contorni; ma
nemmeno quindi e provato se tale edificio sarebbe l'arco di
trionfo del futurismo o se, invece, il suo cimitero
monumentale.
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Giannetto Bisi |
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