Pillole d'Arte

    
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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)

Renato Brozzi


Nato a Traversetolo (Parma) nel 1885. A sedici anni è iniziato al mestiere di cesellatore in una piccola fonderia di bronzi commerciali.
In seguito, ma senza una sicura guida, egli si prova a sbalzar lastre e a cesellarle, fornendo oggetti ad imitazione dell'antico ad un antiquario della natia città.
    

Spinto dalla sua precoce vocazione si mette a frequentare contemporaneamente, l'Accademia parmense di Belle Arti, che contava allora fra i suoi insegnanti Cecrope Barilli, arstista di molto gusto. Maestro vero di Brozzi è però stato Daniele De Strobel, pittore di cavalli e di scene medioevali. Con lui il giovine Renato incomincia ad amare e studiare gli animali, modelli... economici e pazienti.

Compiuti i vent'anni, finalmente, il Brozzi, attratto dal desiderio di un ambiente artistico più largo, si trasferisce a Roma, dove inizia quelle ricerche tecniche che dovevano poi condurlo all'odierna perfezione. Egli tenta cioè di realizzare le sue visioni battendo il metallo sempre al rovescio. Ottiene cosi una maggiore plasticità, una più costante pittorica dolcezza d'ambiente e d'atmosfera, in opposizione a quella durezza ed a quegli improvvisi arresti che sono caratteristici del ferro.

Incoraggiato dai primi consensi ottenuti a Venezia, si mette a produrre piatti, vasi, portasigarette, coppe decorate con graziosi motivi tratti dalla fauna; tutti quegli oggetti squisiti che nelle esposizioni italiane ed estere abbiamo sempre ammirato e che hanno fruttato all'autore premi e medaglie e l'onore, inoltre, d'essere rappresentato nelle migliori Gallerie pubbliche.

La Coppa del Benaco, la coppa offerta da Gabriele d'Annunzio al vincitore delle gare aeree del Garda, è il lavoro che ha più attratto sul Brozzi l'attenzione dei competenti.

C. I.


 
Opere esposte :
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Venti disegni a pastello
Otto disegni a matita
Quattordici piatti d'argento sbalzati.