Pillole d'Arte

    
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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)

Guido Cadorin



S'è parlato molto di lui, negli ultimi mesi perchè ha vinto il secondo premio nel concorso per la decorazione ed affresco della Chiesa di S. Francesco di Ravenna. S'è tornato a parlare di lui perchè la Presidenza delle Biennali veneziane gli ha affidato la decorazione di una veranda di passaggio nel padiglione centrale della Esposizione del 1922.

E' veneziano, figlio di uno scultore, fratello di scultori. Deve avere poco più di trent'anni; forse non li ha neppure. Alto, grosso, rosso, rude, imberbe, altezzoso, sorridente dagli occhi cilestrini, studiò con Cesare Laurenti la pittura, ma tirò via poi per la sua strada, senza cercar lodi dai critici, consensi dai colleghi, ricette dai maestri. Secondo la ricetta demussettiana beve soltanto nel suo bicchiere, anche se, per avventura, il suo bicchiere non sia grande. Temperamento elegante di decoratore, ama le tinte semplici, piatte, un po' esangui; si direbbe abbia trasfuso qualche cosa del preraffaellismo inglese nelle audacie degli innovatori francesi e russi postimpressionisti.

In principio era ineguale ed incerto, poi andò inquadrandosi ed organizzandosi entro lo schema della sua personalità e di una rigida disciplina. Ha fatto delle «collettive» a Ca' Pesaro; ha partecipato ai gruppi e alle mostre di piccole «secessioni». S'è affermato alle Internazionali veneziane. Qualche quadro suo fu acquistato da Gallerie e da privati insigni, con l'architetto Del Giudice ha allestito e organizzato l'interno di ville ricchissime. Chi l'ha seguito con occhio attento e spassionato sul suo cammino, non si meraviglia del suo successo.

G. D.


 
Opere esposte :
  (Dipinti a olio)

1. La Samaritana al pozzo
2. Bora in laguna.
3. Le solitudini della laguna
4. Primavera in laguna
Due incisioni in legno
Alcune stoffe di seta e tela