Pillole d'Arte

    
Autori   |   Opere   |   Documenti   |   Bibliografia   |   Contatti   |   Esci

 
(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)

Romeo Costetti


E' nato a Reggio Emilia nel 1874. Romeo Costetti è pittore di una sensibilità delicata, ma sanissima. Egli accoppia a qualità di uno stile tutto proprio, conquistato passo a passo con un processo di elaborazione interiore e non seguendo gli andazzi delle mode, una accezione spontanea e commossa della vita. E' un temperamento di romagnolo mite e pensoso alla Severino Ferrari, che, pur attraverso la riflessione e lo studio, si è saputo serbare fedele alla propria legge. In certe visioni di campagna toscana come quella «Terra tasca» cui a torto non fu assegnato il premio al «Concorso Ussi» nel 1919, il Costetti si riallaccia - non so se volontariamente o inconsapevolmente - alla visione di alcuni Trecentisti fiorentini, riferendola alla possibilità e alla necessità del proprio temperamento, senza imitarne nè contraffarne le apparenze formali.

Egli ha trovato, soprattutto, quell'equilibrio fra l'accezione sensibile e obbiettiva e il sentimento decorativo e spiritualizzato delle forme, che è l'insegnamento costante e più grande che ci viene da quei sommi maestri. Le sue visioni di aspetti della campagna e del borgo toscano non sono la riproduzione grettamente realistica, né superficialmente impressionistica di un particolare luogo, ma offrono il complesso resultato stilistico di un seguito di esperienze emotive e pittoriche. La visione del Costetti vive di una vita intima, sottratta alle vicissitudini effimere e fisiche dell'aria e della luce, e dalla realtà coglie solo il tipico e l'espressivo.

Ma dove i caratteri particolarmente pittorici di Romeo Costetti si affermano in modo più succinto ed evidente è nei suoi monotipi. Il Costetti è forse il solo in Italia a possedere appieno e a impiegare in modo aderente all'emozione pittorica - cioè non nel senso di un mero giuoco tecnico - questo procedimento che ha in Inghilterra e in America notevoli cultori. Nelle gamme dei suoi monotipi la bellezza sensuale del colore è tutta abitata di armonie sensibili. Esse fan pensare ora alla voce grave di un violoncello, ora alla mollezza folta di una felpa Venezia, ora alla tenerezza di petali gracili contro la luce di un sole attenuato; ma v'è, inoltre, in queste composizioni fantastiche di maschere o in queste visioni emotive di paesaggio, un tenue afflato musicale che si connette al fatto prettamente decorativo e cromatico.

Anche i «soggetti» comuni e feriali, quelli che il pittore coglie nella vita più umile, più dimessa e, comune attorno di sé, tradotti nei suoi squisiti traslati pittorici, si trasfigurano e si armonizzano in visioni di una bellezza intellettuale e delicata.

Mario Tinti

Opere esposte :
    .
(Dipinti a olio)

1. Vita piana
2. Spacca pietre
3. La macelleria
4. Testa del pittore
5. Figure nel crepuscolo (tempera)

Monotipi

Le domestiche.
La fantesca.
Macellai.
Le ciane.
La limonara.
Pescivendoli.
Il vetturale.
Il pescivendolo.
Popolane.
Il macellaio.
Il pittore e l'onorevole.