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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)
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Angiolo D'Andrea
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La volontà coordinatrice di Angiolo D'Andrea non si limita a
sfruttare una sola delle risorse individuali: il suo ingegno
poliedrico e multiforme e la sua mentalità nutrita di saldi
studi, lo trasportarono a ricerche che rivelano quali
immagini nuove e quali risultati inaspettati sappia
raggiungere colui che, cautamente, sa insinuarsi tra le
recondite bellezze della pittura. Perciò del paesaggio vi dà
con colori vivacissimi tutte le bellezze incomparabili e le
più tenui vibrazioni luminose, della materia inorganica, il
balenio fuggitivo dei riflessi e le caratteristiche più
strane, della decorazione, le combinazioni più seducenti,
del disegno le velature più ricercate e le sfumature più
misteriose. Tutto si trasforma attraverso il giuoco della
sua fantasia: anche le cose più umili si traducono in
altrettante immagini pittoresche e acquistano, attraverso la
di lui valorizzazione oggettiva, una preziosità che la
natura stessa non ha saputo dargli.
Nonostante però tutta un'attività molteplice, sparsa in una
ricca serie di lavori eseguiti in questi ultimi anni, il
D'Andrea è maggiormente noto come paesista. I suoi disegni
incisivi e morbidi - elaborati pazientemente come
preparazione parziale dei quadri - e le innumerevoli
impressioni, difficili a descriversi ad una ad una; tanta e
la varietà di composizione, di forma e di tonalità che in
esse si riscontrano, sono narrazioni di sottile poesia e si
ammirano come si ammira uno strano gioiello composto di
pietre rare e preziose.
L'alto valore di questo sensibilissimo artista, si rivela
appunto nel saper cogliere gli effetti pittorici di un
paesaggio nelle sue alterazioni fugaci e di fissarlo con
sintesi rapidissima nei suoi contrasti più armonici.
Altipiani ampi ed ondulati, rupi squallide ed aspre, chine
molli cosparse di ulivi, pianure vaste tormentate da
irridescenti corsi l'acqua, cieli visti attraverso le
continue sfumature, nature morte, curiosità folkloristiche,
sono temi da lui svolti con una valutazione acuta e misurata
e con una cosi curiosa ricerca personale che rivelano un
talento di primissimo ordine.
Questo suo studio analitico, e questa sua valutazione dei
fenomeni coloristici, lo hanno portato a concepire una forma
di arte decorativa genialissima che ha per capisaldi non il
solido schema classico, basato su forinole tradizionali; ma
su una intelaiatura bizzarra di linee tutte cosparse di
accostamenti coloristici strani i quali, fondendosi con
tutto l'insieme, danno un'unità di stile espressivo, nuovo
ed originale.
Nato a San Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda, era
sceso, giovanissimo, dalle pianure friulane con la febbre
interiore della conquista, come quegli antichi artefici che,
inconsapevoli, si sentivano attratti verso la forza
irresistibile delle grandi personalità allora intente a
ridare all'Italia, e per la seconda volta, una nuova arte.
Angiolo D'Andrea, nato in un'epoca in cui l'arte era ancora
chiusa nella parentesi di flaccidi formalismi non si senti
attratto da nessuna di quelle personalità che altre volte
sapevano rischiarare di nuova luce tutto un secolo, ma a
poco a poco, con lo studio paziente e con tenacia
dell'autodidatta seppe conquistarsi, tra le personalità
contemporanee, uno dei primi posti.
(Da un profilo di G. U. Arata).
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Opere esposte : |
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Dipinti a
olio
1. Regine
2. Ombre di nubi
3. Annunciazione
4. Scogliera
5. Primavera
6. Calceolarie
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