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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)
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Benvenuto Disertori
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E' nato a Trento nel 1887. Ha studiato a Venezia, con
Guglielmo Ciardi, ed a Monaco di Baviera. Gli intelligenti
d'arte lo considerano come uno dei più raffinati incisori
che vanti l'Italia d'oggi.
Ingannati dal soggetto di talune sue acqueforti, l'hanno
definito: «ironico»; hanno dimenticato però che a Burano,
«l'isola orgiastica, sconcia e variopinta», egli non vide i
frolli costumi, che pure avrebbero dovuto offrire ad un
ironista copia di spunti e malizia di sorrisi, ma soltanto i
rami di un «Fico secco», aridi, precisi e duri, contro la
lucente vastità del cielo; e che certo apparente
decadentismo di gusti e di tendenze male avrebbe potuto
accordarsi con la tersa e disperata classicità di segno che
è propria del Disertori. Il quale ha sempre amato i luoghi
antichi ed ermi, dove è possibile che una lenta
cristallizzazione dell'anima si produca entro un cerchio di
silenzio, di soave taciturnità.
I borghi delle città toscane ed umbre, - di Fiesole, Gubbio,
San Gemignano o Perugia - lo hanno avuto interprete attento
del carattere impresso dagli uomini e dal tempo alla fuga
delle loro case, dei loro campanili verso sfumate lontananze
di colli.
Benvenuto Disertori ha reso i paesaggi preferiti con un
ascetismo di linea pieno di desolazione. Può darsi che nella
sua vita, in certe sue contraddittorie tendenze ai «bohemiens»
colto e disordinate, vi siano bizzarre ed ironiche fantasie.
Certo è che le sue acqueforti e i suoi disegni son come reti
sottili dove lo spirito si placa e si contiene, senza scosse
e senza tracce di torture leggere - in dolce penitenza. E
sembra che questa paziente rarefazione sia ottenuta da lui
con un lavoro stilistico ostinato e minuzioso che stanchi
ogni passione, ogni febbre, ogni turbamento.
Un classico, ripetiamo: e un classico che non si concede
neppure quella innocente comicità formale che potrebbe
nascere dal contrasto tra una materia fervida di maliziose
allusioni e la sicurezza lapidaria del segno. La sua forma è
ridotta all'elemento primo: il tratto, il contorno; è
fissata in stabili ed astratte chiarità. Con un processo
comune a tutti i disegnatori di razza, egli se ne
impadronisce, sottraendola all'influenza di ogni
irradiazione, di ogni riflesso.
Ecco perchè nelle sue opere s'ha l'impressione che la realtà
sia colta con non sappiamo quale freddezza, senza
avventurose accidentalità. Mentre è certo che l'eterna
bellezza di certi aspetti naturali trova così adeguate
rispondenze nel carattere di permanenza che i mezzi
espressivi riescono a conferirle nella trasposizione
estetica.
Benvenuto Disertori è rappresentato in molte gallerie
pubbliche italiane, al National Museum di Stoccolma e al
Museo Nazionale di Tokio.
Carlo Tridenti.
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Opere esposte :
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