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Esci
(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)
Ferdinando Paolieri
E' nato a Firenze il 2 Maggio 1878. Troncò nel '96 gli studi liceali per darsi alla pittura. Nel 1903 esordì come critico d'arte nel giornalismo. Così divenne scrittore e dettò un poema campestre «
Venere agreste
». Scrisse, quindi, varie commedie fra cui,
Il pateracchio, La Madonna di Giotto, Gli Antidiluviani
; novelle rievocanti la maremma che gl'insegnò ad amare Giovanni Fattori di cui fu allievo dal 98 al 902, anno in cui andò soldato, e vari romanzi dei quali l'ultimo
Natio borgo selvaggio
è una specie di saporosa autobiografia che lo dipinge alla perfezione. Espose nel 1903 a Firenze un suo quadro di soggetto sociale
L'amaro distacco
, nel 1904 e nel 1906 paesaggi diversi e, nel 1905, fu accolto a Berlino
Vento caldo
che non era piaciuto a Firenze, dove imperavano gli accademici capitanati da Arturo Faldi.
Dopo la guerra, compiuta da tenente, presso la II e IV armata, pure essendo critico della Nazione è tornato in parte ai pennelli. Ha dipinto poco, due centinaia d'opere in tutto, la maggior parte delle quali si trovano presso collezionisti e amatori privati. Il suo quadro raffigurante
La messa di Natale all' Impruneta
è stato acquistato per la Galleria Italiana d'arte moderna di Lima nel Perù. Sincero in pittura, come in letteratura tradizionalista, si definisce, da sé, «L'ultimo dei macchiaioli»: è un perfetto toscano; forse uno dei pochi autentici che vivono ancora in questa nostra terra imbastardita.
C. L.
Opere esposte :
1. Il fico (olio)
2. L'aratro (olio)