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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)
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Gino Romiti
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Fine anima di poeta. Squisito temperamento. Spirito
malinconico di interprete della natura. Son queste le
definizioni del Romiti che più ricorrono nei giornali e
nelle riviste che, ad ogni esposizione, si occupano di lui.
Quelli che vogliono stroncarlo se ne liberano facilmente
chiamandolo un «sentimentale». Ma non si sa precisamente ciò
che intendano dire con questa parola che, nelle loro
intenzioni, dovrebbe avere un significato leggermente
ironico e spregiativo. Perchè, se sentimentale si fa
derivare da sentimento, quella qualifica è perfettamente
giusta.
Gino Romiti è in arte fin da ragazzo. Cominciò a dipingere
sotto la guida di Guglielmo Micheli che gli impartì i primi
insegnamenti. Anche Giovanni Fattori fu, verso il giovane
pittore, largo di ammonimenti e di consigli ma la sua vera
scuola il Romiti, l'ha fatta sul «vero». In cospetto alla
natura, libera, aperta serena la sua pittura (fine ma non
mai sdolcinata, coscienziosa senza mai cadere nella
ricercatezza, equilibrata senza mai essere fredda), è andata
temprandosi ed il «vero» delle campagne e delle marine
livornesi che gradatamente ha formato la personalità di
questo innamorato delle armonie grigie, delle tonalità meno
calde, delle sfumature più delicate.
E' anche un pittore fantasioso della flora e della fauna del
mare e bisogna riconoscere che egli «canta» e descrive gli
abissi marini con un piacevole senso della decorazione e con
raffinato buon gusto. Appartiene al «Gruppo Labronico».
Guido Vivarelli
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Opere esposte : |
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Dipinti a olio
1. I giardini del mare (Le meduse)
2. l giardini del mare (flora marina)
3. Primo canto della sera
4. Inverno
Studii per i Giardini del Mare (acquerelli)
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