Pillole d'Arte

    
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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)

Pio Semeghini


Pio Semeghini è nato una quarantina d'anni fa a Bandanello di Mantova. Gli ostacoli opposti alla sua vocazione, l'arte, gli fecero abbandonare, giovanissimo, ogni altra scuola. Cominciò a studiare la pittura seriamente, tardi, dopo un lungo periodo di vita avventurosa e vagabonda. Andò a Parigi dove espose per la prima volta nel 1903. Non ebbe insegnanti, e suol dire che frequentò l'accademia ed i cenacoli appena quel tanto che bastava per imparare a fuggirli. Studiò invece le opere dei maestri antichi e moderni esaminando in esse sè stesso, ma rifuggendo dalie imitazioni. Cosi conobbe la utilità e la gioia di dipingere dal vero «dal movimento francese della seconda metà del Secolo XIX cui l'arte contemporanea deve tanto e che è tanto di moda, ora, rinnegare o spregiare». Ha cercato la nobiltà dello stile nello studio devoto ed appassionato degli antichi, specialmente dedicato agli affrescatori del nostro quattrocento. Dal 1903 in poi, ammonito dal confronto delle opere sue con le altrui, si chiuse in un più severo isolamento e non tardò ad esporre se non nel 1919 a Venezia, e dopo essersi unito spiritualmente alla «pleaide» di Burano, della quale facevan parte, allora il povero Umberto Moggioli, lo Scopinich, Gino Rossi, ecc.

A Venezia cominciò con una piccola «collettiva» nelle Salette della «Ca' Pesaro» e s'impose subito con le sue impressioni di affreschi visti ad occhio nudo dalle distanze obbligate pei visitatori ordinari di chiese e palazzi; con altre impressioni di vita all'aperto, con ritratti e studi di ritratti; con certe sue sensazioni caricaturali che denotavano l'acutezza dell'osservatore oltre che del pittore. Da allora rimase «veneziano»; meno poche fughe in montagna, sottosegnate da piccole tele ricavate dal vero e condotte con sintesi quasi cezannesca di masse, ha ritratto la città lagunare con una finezza e una sensibilità acuta che si rivelarono successivamente in un'altra «collettiva» nella Galleria Ceri Boralevi a Venezia, all'ultima esposizione di Roma e nella Mostra delle «tendenze d'oggi» alla Galleria Pesaro di Milano. Il Semeghini, che nello studio dei moderni non s'è fermato agli impressionisti, ma è venuto più in qua e s'appassiona egualmente alla ricerca dei volumi, riesce a fissare con la sua pittura, tutta fatta di intonazioni vaporose, la forma solida delle cose non meno che la vibrazione della luce intorno ad esse.

Venezia vive nei suoi quadri con una intensità che ricorda Monet. Buon ritrattista, Pio Semeghini si afferma con un disegno incisivo e martellato che, perfezionato da notazioni misurate ma sapienti di colore, rende per emozione la figura del modello. E in questo campo e per questi suoi procedimenti, egli è oggi uno dei più originali pittori d'Italia. Certo tra i giovani pittori d'Italia è uno dei più degni di attenzione e si comprende come intorno a lui sia cresciuto negli ultimi tempi l'interesse della critica e del pubblico.

Gino Damerini.

Opere esposte :
  (Dipinti a olio).

1. Canale Veneziano
2. Ponte Veneziano
3. Casa di Burano
4. La Giudecca - Venezia
5. Pieve di Cadore
6. Culagna - Alpi Reggiane
7. Ritratto F.
8. Ritratto M.
Disegni a sanguigna