I viaggi di Telemaco Signorini   (Pagine 7 )      Fonte : 

{\rtf1\ansi\ansicpg1252\deff0\deflang1040{\fonttbl{\f0\fnil\fcharset0 Book Antiqua;}} \viewkind4\uc1\pard\f0\fs24 I viaggi di Telemaco Signorini \par da "L'800 dei macchiaioli e Diego Martelli" di Baccio Maria Bacci \par Di Telemaco Signorini esiste un diario di tre viaggi a Parigi e a Londra, del 1881-83-84. Sono brevi note, quasi telegrafiche, su pagine di taccuino, interessanti in quanto ci fanno assistere giornalmente ally sua vita spicciola, alle sue relazioni ed ai suoi incontri. I fatti non sono mai commentati, ce n'6 soltanto un accenno scarno ma, con i nomi citati, servono a ricreare certi ambienti e certe situazioni. And() in Inghilterra soprattutto per vendere i suoi lavori, ma anche per dipmgere. \par Partito il 18 maggio 1881 da Firenze, il Signorini aiTivO a Parigi ii 21 e ii 22 visit() il Salon, pass() il 23 con Soldini e it 24 and() a vedere De Nittis e la sua mostra. Il 26 era gia a Londra, \'ab illuminata a luce elettrica \'bb e li fece qualche affare nei giorni che vi rimase. A Bath dove era arrivato il 4 giugno cominciO subito a lavorare \'ab al Sole e all'acqua \'bb e cosi fece per tutto suo soggiomo durato fino al 25, quando si trasferi ad Edimburgo. Anche qui \'ab con acqua e vento \'bb lavorO sul motivo, mattina e sera. Meraviglia la sua resistenza al lavoro, ma stupisce come possa far chilometri e chilometri a piedi per raggiungere it punto dove piantera it suo cavalletto da campagna. \par Quante volte torna a casa la sera fradicio \'ab intinto \'bb. E sono tutti lavori complicati e impegnativi.\tab Del resto questa sua produzione e ben nota e si puO osservarne l'originalita \par confrontandola con le vedute cittadine del Pissarro, del Monet e dello stesso De Nittis. Signorini ad Edimburgo wive in mezzo ad amici scozzesi e col pittore fiorentino Cecchi, ritrattista che lavorava per i mercanti di Londra e New York. Questa vita dura fino al 26 luglio quando parte per Londra dove nei due giorni che vi si trattiene, vede it Cabianca e it Carlandi. \par Il 29 luglio e a Parigi dove ritrova i vecchi amici come Serafino De Tivoli e Boldini e visita la mostra di Gustavo Courbet: un'importante retrospettiva dell'artista morto quattro anni prima in esilio. Il 1 agosto parte per Mafia e prima di raggiungere Firenze si ferma a Milano e Bologna. \par La seconda parte di questi appunti di viaggio comincia il 3 maggio 1883 con la partenza da Firenze Il giomo 5 alle sei e mezzo pomeridiane 6 a Londra. \par Non si puO fare a meno di notare ancora la sua incredibile resistenza; cammina, a visitare esposizioni, a trattare coi mercanti ai quali mostra i quadri che ha portato dall'Italia. Ritrova vecchi amici e se ne fa dei nuovi. A uno di questi mercanti, it Lucas, vende it giorno dopo l'arrivo un quadro di Riomaggiore, it paese in cui Signorini andra a passare lunghe stagioni di pittura e che gli ispirera un notevole scritto. Egli stesso chiama \'ab sterminate \'bb le sue scorribande londinesi, ma si sentiva a suo agio nel mondo anglosassone che lo aveva sempre sedotto. Dicevano che andava \'ab vestito all'inglese \'bb e certi suoi colleghi erano arrivati ad asserire che l'unico a Londra a vestire cosi, fosse lui. \par Frequentava i \'ab Restaurants \'bb italiani come it Previtali e it Rusconi e Monico, un caffe concerto; visitava it British Museum, la Galleria Tate. Aveva molti contatti con it Colnaghi, proprietario di una galleria. Il 12 maggio visita la famosa mostra degli impressionisti di quell'anno a Londra e seguita a girare da un capo allcaltro della metropoli a piedi, in Omnibus, in battello, persino con la \'ab ferrovia sotterranea \'bb. A Londra gli erano compagni specialmente, due singolari e si direbbe tipici \'ab italiani di esportazione \'bb, gente dotata e lahoriosa, emigrata per poter campare la vita. Uno era it pittore Alceste Campriani di Terni (1848) it quale, dopo i primi studi a Napoli, aveva cominciato hene la sua carriera; poi abbandonata l'arte in un momento di crisi, dopo sette anni fu persuaso dal De Nittis a riprendere i pennelli, e da questi presentato al grande mercante Goupil. Ora stava a Londra, al suo stipendio. L'altro amico era lo scultore fiorentino Focardi, fratello del pittore Ruggero, fedelissimo discepolo del Signorini, che visse vicino a lui per diversi anni a Settignano. \par Focardi, modellatore corretto e facile, era assai noto nella capitale inglese dove stava agiatamente. Specialista nelle statue in terracotta, ne aveva fatta una intitolata \'ab You dirty boy che la famosa ditta WindsorSoap, adottO per reclame. Fu riprodotta in decine di esemplari, fu esposta in tutte le vetrine delle farmacie importanti d'Europa e &America. Rappresentava una energica nonna in cuffia, che lavava un ragazzetto mezzo nudo piangente e riottoso. Ne parlO anche it Martelli. Qualche volta it Signorini and() a visitare it Leighton, presentatogli da Nino Costa. I121 maggio 1883 nota: \par \'ab Io e Lemon abbiamo fatto una gran passeggiata., fuori di Londra, una gran camminata in deserta campagna. Poi lasciato Lemon coi soliti maestri e Paolo Tosti... \'bb. Sono, oltre it Tosti, it Rotoli, it Densa, it Vannuccini e qualche altro. Era Pepoca in cui it bel canto italiano e le \par romanze sentimentali avevano a Londra la loro stagione favorevole; e Tosti, non ancora baronetto, era il beniamino dei salotti alla moda. \par L'altro musicista che incontrava ii Signorini, era Luigi Densa (1848) di Castellammare di Stabia, uno dei beniamini della buona society inglese, autore della celeben-ima \'ab Funiculi\'acFunicola \'bb. \par Il Rotoli (1847) era anche lui autore di romanze popolarissime e it Vannuccini, fiorentino, era un maestro di canto. Possiamo immaginare i desinari e le cene nei \'ab restaurants \'bb di Londra, di questa compagnia geniale e vivace che sentiva di fare, in quei momenti, la classica \'ab rimpatriata \'bb. Di colleghi italiani ii Signorini, oltre al Campriani, incontra Tito Conti e Felice De Tivoli. Il 3 giugno era a Parigi e la sera stessa va a far visita a Boldini ed a Serafino De Tivoli. IT giorno dopo, oltre al pittore fiorentino Tito Lessi, ha incontrato dal Rochefaucold, Boldini, it Degas e it Pissarro e ha visitato diverse mostre tra le quali quelle del Sisley alla I1,4addalena. Martedi 5 giugno annota: \'ab Lessi e venuto a prendermi e siamo andati insieme al Salon, poi con la carrozza alla La Rochefaucold, ho visto Boldini, Gervais e Degas che mi ha condotto a vedere it suo studio... \'bb. \par In quegli anni it Degas, stava dipingendo la serie delle stiratrici, delle modiste e i nudi delle donne alla toillette. Serie mirabile di olii e pastelli, sparsa ora nei musei del mondo e che allora affollava lo studio, con tante altre opere accumulate in un laboriosissimo ventennio. \par IT 6 giugno annota: \'ab Andato alle otto a prendere Boldini, andati insieme all'Avenue di Bois de Boulogne a far disegni poi a colazione ally Rocbefaucold trovati Lessi, Spiridion, e Degas... A desinare vedo Boldini, Liardo (altro maestro di musica) De Tivoli, Richel, Pittara, Manzi (scultore autore anche di un busto di Degas)...\'bb \par giorno dopo 6 di nuovo con Degas poi alio studio di Boldini e va con lui a vedere it hallo Excelsior. Ed anche it giorno dopo, visita Degas al suo studio, prima di partire per\tab A \par Torino si fenna per salutare Calderini e incontrare Uzielli, l'amico dei macchiaioli e raccoglitore degli scritti del Cecioni. Qui finisce it diario alla data del 10 giugno e riprendera it 10 maggio 1884 per un nuovo viaggio a Londra e a Parigi. \par IT 15 maggio 1884 annota a Londra: \'abNotizie dei quadri rifiutati all'Accademy... \'bb. In questo nuovo soggiorno i suoi compagni abituali sono quasi sempre lo scultore Focardi e l'inglese \par Bromfield e le sue serate finiscono generalmente giocando a scopa con la moglie del Focardi. Le iniziative coi mercati non danno i risultati sperati. Come al solito giro in lungo e in largo Londra. Il 18 maggio nota: \'ab... Andato da Leighton e trovato it figlio di Browning e it se\'acgretario dell'accademia \'bb. \par Corrisponde col Nencioni e it Fattori, legge lo Zola. Annota il 23 maggio: \'ab... Venduto nulla ai negozianti \'bb e it 24 \'ab i quadri nulla a Wallis, lasciati 8 quadri a Mac Lean, tornare domani a mezzo giorno per risposta... Studio dal vero \'bb. Finalmente i124 maggio Mac Lean gli compra per sette sterline due quadri \'ab Ragazzi che pescano \'bb e \'ab Piancastagnaio \'bb, va a vedere l'esposizione di Whistler e all'esposizione dei francesi \'bb. \par Il 30 maggio scrive di aver conosciuto Durant Ruel (figlio del famoso mercante). \'ab Lasciato un quadro a Colnaghi e cinque a Goupil \'bb. Sabato 31 maggio: \'ab Te in casa da Focardi e con lui da Goupil che non ha preso niente dei miei cinque studi poi un altro negoziante in Piccadilly, che non ha preso niente \'bb. Il primo giugno \'ab visita ancora Leighton... \'bb; il due giugno \'ab nuove delusioni con sperati clienti \'bb. \par Il 4 giugno dipinge dalla finestra di casa Focardi e cosi fa anche il 5, seguitando la solita vita e cercando senza grande successo di vendere delle sue pitture. Con i mercanti, non c'e niente da fare. Frequenta diverse nobili famiglie inglesi, visita le curiosity di Londra, come il museo delle cere di Madame Toussand o va a vedere i burattini sotto il ponte di Charring Cross; il 18 giugno visita lo studio di Whistler ed a una mostra di impressionisti e vede una sua marina che ammira molto. \par Il 21 giugno e a Parigi. Va a vedere la mostra degli indipendenti, desina col pittore Tito Lessi, fiorentino che nella schiera dei Peintres d'histoire e di genere, teneva un posto a parte (\'ab Galileo ad Arcetri \'bb, \'ab Cennini e la prima stampa \'bb) ed aveva un contratto con i mercanti francesi, va da Soldini e al caffe della Rochefaucold, dove trova Muzio e Degas. Emanuele Muzio, allora sulla sessantina, era un musicista conterraneo e fedelissimo di Verdi e da lui sti\'acmato e protetto. Dal 1870 al "78 aveva ottimamente diretto l'orchestra del teatro italiano a Parigi e dopo la sua chiusura, perseguitato dalla sorte, fini come maestro di canto, annoverando tra i suoi allievi Adelina Patti. I1 Boldini gli fece un ritratto che e al Museo della Scala. \par Signorini passa le sue giornate tra lo studio del Boldini, le esposizioni, it solito caffe dove De Tivoli, Degas e Zandomeneghi fanno dell'eterne partite a carte. Visita Durand Ruel e vede i quadri degli impressionisti della sua collezione, ma non fa affari. Con Degas si scambia un'opera. Degas gli offre it pastello di una ballerina e lui lo ricambia con \'ab II sorgere della luna a Ravenna \'bb. Tenta ancora di vendere qualche cosa ai mercanti ma non conclude niente. \par Il 26 giugno e di ritorno a Firenze. Attomo a quegli anni ii Signorini 6 al colmo della sua car\'acriera di pittore, con un suo modo inequivocabile. \par Lavoratore acenimo, instancabile scrutatore della realta, che gli si presentava dinanzi agli occhi limpidi e penetranti. Se taluno davanti ally commozione che gli suscita it vero, puO abbandonarsi ad una specie di incanto sognante, al Signorini accade una reazione \'ab sui generis \'bb, la commozione gli crea it bisogno di approfondire l'analisi, per appropriarsi, controllare gli elementi che Mann\'b0 suscitata. Oggettivatore spietato, ha la virtU di potere rendere la sua realty con una maestria singolarissima, che spinge talvolta ad un grado estremo, come certe vedute di Settignano o delle colline coltivate che si protendono sul mare a Rio Maggiore o dei viali e le aiuole del giardino degli amici Cori a Careggi. La \'ab Casa del De Nittis a Parigi \'bb, in rue de Viete, con la sua cancellata coperta di rampicanti, e forse la nota di petto di questo virtuosissimo alquanto puntiglioso. In altri casi sembra che egli provi un gran gusto a sperimentare la sua maestria e cosi nascono dal suo pennello netti e complicati intrichi di rami e di fronde di ulivo, oil precise, scandire degli elementi di una ringhiera di terrazzino e dei fili di ferro di una gabbia da uccelli; ma dove par trovare it suo incanto, e quando dipinge prospetticamente pietra per pietra it fitto selciato di una strada o l'ammattonato di una stanza, preciso, impeccabile come se desse a questi soggetti lo spirito e la funzione di un prediletto personaggio. Non si puO dimenticare it suo carattere polemico e rigoroso. Adolfo Venturi, che lo aveva conosciuto a Firenze, lo defini una specie di professore tedesco ed un eterno \'ab sputasentenze \'bb. \par Quello che a not preme e osservare it fatto che fu l'unico dei macchiaioli restati a Firenze a conservare l'amicizia attiva con alcuni artisti francesi tra i pia rappresentativi, pur non rinunziando al suo carattere. Quando certe influenze, anche degassiane, lo persuasero negli ultimi anni a dipingere la elaborata \'ab Scena mattinale in una casa di via Lontanmorti \'bb (1898), soggetto che dovette far fremere di indignazione moltissima gente e gongolare lui per averla \par scandalizzata, a parte le innegabili qualita, come la resa della luce ecc., la pittura non arriva alrefficacia di certi soggetti vissuti e resi con una dote rara se non unica nel suo genere. \par Nel 1886 it Signorini lavorO molto alla serie delle acqueforti del IVIercato Vecchio, che egli tolse dai quadri e dagli studi fatti in precedenza. \par La tecnica dell'incisione doveva sedurlo. Aveva gia illustrato un libro del Martz \'ab Primi \par passi. Fisime letterarie \'bb (Bocca ed. Torino, 1871) con delle acqueforti, ma in quelle del Mercato Vecchio egli ari-ivO ad elaborare profondamente la tecnica e fu nuovo e nello stesso tempo ben aggiornato. Certamente aveva visto le acqueforti di Parigi del Merion, ma ha tutto assimilato e trasformato e le lastre del Mercato Vecchio, con una composizione sapiente e di un chiaroscuro efficacissimo, sono un documento di alto valore artistico e sono anche sentimentalmente una protesta, piena di nostalgia, contro la distruzione di un ambiente tipicamente Fiorentino. \par Da anni aveva lo studio in Piazza Santa Croce ma ci stava relativamente poco. Tra Settignano, Pian Castagnaio, Arcola, Rio Maggiore in Liguria, l'Elba, Careggi, Chioggia, portava la sua cassetta, it suo entusiasmo instancabile, libero e innamorato del suo mestiere. \par La disposizione alla letteratura, latente nel Signorini e sacrificata dalla volonta paterna, restO in lui sempre viva e se anche non raggiunse l'importanza della produzione pittorica, gli permise di non rimpiangere del tutto le conseguenze della scelta obbligata e di essere soddisfatto per avere una cosi efficace arena atta a difendere l'arte in cui ormai operava. \par Quattro generi si possono notare negli scritti del Signorini, tre dei quali strettamente inerenti al movimento macchiaiolo; e cioe, prima gli articoli per it \'ab Gazzettino \'bb e gli altri giornali di arte, dove la cronaca degli avvenimenti gli da pretesto a polemiche e a dichiarazioni di principio. Il tono ironico che gli serviva a \'ab sciupare \'bb efficacemente gli avversari nelle discussioni, prende spesso negli scritti un piglio reciso e didattico, talvolta pin del necessario personale, anche se divertente, perch& possa costituire un documento critico efficace e non una nota di cronaca contingente; ma quando supera questa tendenza, eerie sue precisazioni e l'acutezza con cui guarda i fatti, restano tutt'oggi \par Al secondo genere appartengono le \'ab 99 discussioni artistiche \'bb,edite nel 1877, sotto l'anagramma di Enrico Gasi Molteni. Sono novantanove sonetti: piu che altro, come li defini lo stesso autore, chiacchiere di studio e alcuni con dichiarazioni ardite per quei giomi. Non \par consideriamo ii loro lato letterario. E noto come il Signorini fosse un lettore costante di Carlo Porta e di Gioacchino Belli, ma non ha nemmeno lontanamente la forza incisiva e la potente visione dei due. I sonetti restano una curiosita che ci puO far vedere ancora piu da vicino certe situazioni di vita e di ambienti di quel tempo. \par terzo genere della produzione letteraria del Signorini, sempre inerente ai macchiaioli, e it celeberrimo libretto ameno, di burle, motti e tipi dei frequentatori del caff6 Michelangelo. Una serie di scenette un po' nella tradizione della novellistica minore toscana. None la storia dei macchiaioli, come la spumy non 6 il vino; e del resto, non c'era nel Signorini l'intenzione in questo caso di fare della storia. Qui si parla di \'ab capi ameni \'bb e non di anime travagliate da lotte e difficolta di ogni genere. Purtroppo e accaduto che del movimento macchiaiolo libretto abbia dato un'immagine non vera, come 6 accaduto col \'ab fucinismo \'bb, questo tipo di bozzettismo di agile e viva scrittura, con una costante nota sentimentale, the e servito spesso come lente aberrante attraverso cui e stato considerate l'arte dei pittori toscani. \par L'equivoco e stato creato anche dal fatto che i soggetti e l'ambiente trattati dai nostri artisti e dallo scrittore, erano gli stessi. \par Altro discorso va fatto per lo scritto del Signorini su \'ab Riomaggiore \'bb. Dicendo scritto non si definisce giustamente di quale opera si tratti, perche it libro e continuamente frammisto a disegni in modo cosi equilibrato ed efficace che non sai se il testo accompagni i disegni o siano i disegni a chiarire le note scritte. \par \'ab Riomaggiore \'bb e it ritratto di un paese della Liguria. In questo caso si vede come il Signorini fosse straordinariamente disposto ad esprimersi nei due modi, \'ab II y a une immense difference \'bb scrive Paul Valery, (\'ab Degas, danse, dessin \'bb, Gallimard, Paris 1965) \'ab en-tre voire une chose sans la crayon dans la main e la voir en la desinant \'bb. Questo \'ab ritratto \'bb non 6 uno studio etnico o sociologico, ma il racconto, diresti it resoconto, dell'esistenza qualche volta triste, di un gruppo di persone arroccate da tempo immemorabile nelle catapecchie di una valle stretta e cupa, che sfocia a colpo nell'infinita luce della marina. Il quadro di un \par mondo che ha toccato it cuore a qualcuno, che, generalmente, it cuore lo difendeva con ironia e distacco. \par \par }