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(Fonte : Rassegna d'Arte - Agosto 1901)
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Domenico Morelli (necrologio)
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Quantunque questa Rassegna non si occupi di arte moderna,
pure non può così assolutamente escludersi dalla vita
artistica contemporanea da non
commemorare, con rimpianto la perdita degli uomini che con
le opere hanno grandemente onorato il paese, e che, nella
storia dell'arte, lasciano
una larga impronta. Già la rassegna parlò di Giuseppe Verdi,
il maggiore dei nostri musicisti: ora ricorda Domenico
Morelli, il maggiore dei nostri pittori,
ambedue morti nel breve lasso di un mezzo anno.
Il Morelli, nacque in Napoli il 4 agosto del 1826
(?), da
genitori poveri e laboriosi. Prima della morte del padre era
destinato che dovesse vestirsi prete,
onde cominciò gli studi letterari; ma poi, pressato dal
bisogno, imparò la meccanica e lavorò in un'officina. Ma
l'indole sua lo trascinava alla pittura, tantochè,
accostatosi ad alcuni pittori,
si diede a disegnare e tanto fece da poter entrare nella
Regia Accademia di Belle Arti e poi di recarsi a Roma.
I primi studi fatti pel sacerdozio l'avevano, in certo modo,
iniziato ad una cultura che è così rara negli artisti.
Perciò non dismise mai di leggere e di nutrire la mente non
solo di colori e
di forme, ma anche di idee.
Naturalmente le sue letture furono dapprima romantiche. e
romantiche di conseguenza le opere. Le quali però mostrarono
di buonora il forte ingegno dell'autore e richiamarono
l'attenzione di molti su di lui che non deluse le speranze
d'innovatore. Il Bacio a Medora,
ispiratogli dal canto del suo prediletto Byron, suscitò
scandalo per l'ardimento del tema rispetto alle fisime
pudiche del Borbone, ma raccolse il premio della medaglia
d'oro. Ritornato il Morelli a Napoli dipinse una Madonna col
figlio circondata da angeli,
che si trova nella cappella di Castellone e che tutti
conoscono per le infinite riproduzioni. Poi dipinse una
scena di corsari i famosi
Iconoclasti
e parecchie altre tele di minor conto.
Ma il suo più celebrato cielo di pitture fu quello
ispiratogli dalla "Bibbia" e in ispecie dal Nuovo
Testamento: Cristo tentato nel deserto, Cristo deriso, la
scena dell'Apocalisse, Cristo
sulle acque, Cristo deposto, Saulle calmato, nonchè altri
quadri d'argomento sacro come l'Addolorata, l'angelo della
morte, gli Amori degli angeli,
la Tentazione di Sant'Antonio, ecc. ecc.
E' ovvio il dire che raccolse infinite nomine e
onorificenze, naturalmente tutte, per lui, inferiori alla
stima e all'affetto di quanti lo conoscevano e l'apprezzavano
nelle
molteplici qualità d'uomo e d'artista.
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C. R.
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