Questo gruppo, d?una grazia e semplicità che ricordano i
bei tempi dell'arte, rappresenta una scena primitiva del
genere umano. L'ospitalità orientale, gl'innocenti costumi
dei Patriarchi, ed i bisogni più imperiosi della vita
derivanti da un clima cocente, e da un suolo, qual?è quello
della Mesopotamia, arido e deserto, ove un sorso d'acqua che
ti è concesso è un vero benefizio, si riassumono in questo
caro ed interessante argomento. Quindi non è meraviglia se
illustri Dipintori lo hanno preso a trattare nelle loro più
classiche composizioni. Il Pussino ed il Murillo ne
ottennero sugli altri la palma. Però il signor Solari è il
primo scultore, che abbia ardito emularli. Il suo bel
lavoro, tutto spirante affetto , verità, e pudore sembra
ispirato dalla Genesi stessa.
Eliezero arrivato sulla sera vicino ad un pozzo, che
stava fuori d'una città, vi si fermò, siccome in luogo assai
opportuno al suo disegno. E per riuscire al suo intento, si
rivolse supplichevole al Signore, e pregò: «0 Eterno Iddio
di Abramo mio padrone, assistetemi in questo giorno. Io mi
seggo presso di questa sorgente, ove le figliuole della
città vicina verranno ad attingere l'acqua. La fanciulla, a
cui mi rivolgerò, dicendo: porgimi il tuo secchio, e dammi
da bere; ed essa mi risponderà: bevi, anzi darò ancora da
bere ai tuoi cammelli, sia la sposa che avete scelta per
Isacco vostro servo; e cosi io saprò, che siete stato
propizio al mio padrone.» Appena aveva Eliezero finito di
pregare, che vide comparire una donzella, che portando
sull'omero una brocca, se ne veniva alla fontana. Questa
giovine era assai bella. Poiché ebbe ripieno d'acqua quel
vase, se ne tornava alla sua magione. Allora Eliezero corse
ad incontrarla, e le disse: dammi in grazia un po' d'acqua
da bere. Ed essa rispose : bevi pure, signor mio; e discesa
la brocca sul braccio, gli offri da bere. Dopo che quegli
ebbe bevuto, soggiunse la giovinetta : ? io darò eziandio da
bere ai tuoi cammelli..... Eliezero tirò fuori due orecchini
d'oro del peso di due sicli, e due smaniglie del peso di
dieci sicli , e glieli donò; poi domandolle di chi fosse
figliuola. Ed ella gli rispose ? : io sono Rebecca figlia di
Batuele figliuolo di Melca e di Nacor fratello di Abramo.
Le due figure del signor Solari sono perfettamente
modellate. Rebecca, salita su di un gradino, attira
dolcemente lo sguardo, e domina la composizione. Il suo
atteggiamento è modesto, naturale, e tranquillo. Eliezero,
attonito e riconoscente si appoggia, mentre beve, sul suo
bastone da viaggio, e nasconde nella mano dritta il prezioso
presente, che vuole offrire in nome del suo signore alla
giovane e meravigliosa straniera. Le loro vesti sono bene
intese; il partito de' panneggi e delle pieghe grazioso e
sorprendente. L' acconciatura del capo dell'uomo offre
l'idea d'un turbante nella sua primitiva origine, semplice
ed elegantemente negletta. La bella testa della giovanetta è
ornata delle trecce della sua lunga capellatura alternate da
leggiere bende, che le danno un carattere affatto nuovo ed
orientale. Nulla è infine trascurato, fino ai più piccoli
accessori. La bocca del pozzo ornata convenientemente, ed
un'idria di forme antiche indicano il sito ove avvenne
quell'interessante episodio, ed aggiungono forza e sostegno
alla svelta figura della vergine ebrea.
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