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(Fonte : Emporium - nr 383 - Novembre 1926)
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Cronache Milanesi - Alberto Pasini
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La ripresa autunnale, fra l'altre manifestazioni ci ha
recato una novità: l'apertura della Galleria Scopinich dalla
quale s'annunziano importanti avvenimenti artistici. La
nuova Galleria ha inaugurato le sue sale con la mostra di un
pittore dell'Ottocento, Alberto Pasini, che pareva alquanto
dimenticato soprattutto rispetto al più recente risveglio
degli studi sui nostri artisti ottocenteschi. Vissuto in
Francia tra il '50 e il '70 il Pasini fu ai suoi tempi un
ricercato pittore di soggetti orientali. Però lo scopo di
questa recente mostra non fu tanto quello di far rivedere il
celebrato pittore orientalista, il quale non si può negare
che qualche volta indulse ad esigenze mercantili, quanto
quello di mostrare il Pasini intimo e minore: quello che
amoroso ed attento osservatore del vero dipingeva soltanto
per sè, quello che ritrasse in tanti deliziosi quadretti
Venezia, la Liguria e da ultimo il Piemonte che l'accolse
vecchio.
Gli studi esposti provenivano da quella preziosa raccolta
che l'artista teneva sempre con sè e di cui non si volle mai
privare. Da essi apparve più viva e genuina la personalità
del Pasini; e quale pittore attentissimo e delicato egli
fosse: semplice sfrondato, atto a rendere la nuda poesia
delle cose con animo tranquillo e raccolto. E nell'umiltà
contemplativa, nel rendere il carattere dei luoghi, nella
giustezza de' toni, nella semplicità magra apparve ancora in
lui, che pure visse fra stranieri, una impreveduta affinità
con altri pittori nostrani e specie con alcuni macchiaioli.
Oggi che con tanto fervore si riprende lo studio dei nostri
artisti dell'Ottocento, non va dimenticato questo, che
benchè vissuto all'estero, si mantenne pur tuttavia nella
parte più sincera delle sue opere, un pittore originale ed
italiano.
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Piero Torriano |
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