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(Fonte : Fiorentina Primaverile - 1922)
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Aldo Carpi
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Aldo Carpi è nato a Milano nel 1886. Togliamo da un «profilo»
di G. U. Arata le seguenti note:
In mezzo a tante ed appassionate ricerche, e tra il continuo
affastellarsi di convenzionalismi tecnologici di cui è piena
l'arte contemporanea,
l'esempio di Aldo Carpi è dei più confortanti. Mai artista è
rimasto, come il Carpi, così nettamente estraneo all'attuale
movimento che ha
sconvolto l'arte e l'ha trascinata in un giuoco
dilettantistico di ambigue e paradossali ricerche, le quali
sono spesso incapaci di risolvere il
più elementare problema estetico: quello di tradurre in
linee, colori e volumi le immagini coordinate che, partendo
dalla realtà oggettiva, si
sviluppano e si trasformano attraverso le emozioni personali
dell'artista.
Se qualche volta il Carpi ha ammirato la produzione audace o
la novità attraente venuta in nostro contatto mediante le
esposizioni internazionali,
la sua ammirazione non è mai giunta al punto da fargli amare
supinamente questo o quell'artista di moda o quella tendenza
quotata solo sui
mercati dello snobismo. Per lui le novità astruse ed
astratte non hanno avuto se non l'aspetto di un episodio
effimero.
Nel grande quadro scenografico dell'evoluzione dei valori
plastici e coloristici, il Carpi ha saputo cercare solo la
parte sostanziale: quella
che ha profondi concatenamenti con la tradizione; la quale,
checchè se ne dica, ha tali caratteri peculiari
indistruttibili che non si lasciano
sopraffare da nessun contrasto violento. - L'artificio
tecnico, i volumi sconnessi, le idee peregrine, la ricerca
oziosa, i geroglifici pittorici
non lo colpirono mai, né mai fecero breccia nella sua anima
di ricercatore e di suscitatore di immagini nuove, proprie,
individuali.
I due quadri premiati in una delle ultime Biennali veneziane
- La sera ed il Dopo cena - il secondo dei quali si trova
nella Galleria d'arte
moderna di Firenze, lo posero subito tra i primi della
giovine scuola italiana; e, sotto certi rapporti, queste due
opere, create senza ambiguità
e senza incertezze, dove tutto è chiuso in una sintesi
espressiva di colore e di forma, rispondono ad un concetto
di vera e moderna forma d'arte
cui pochi hanno avuto la fortuna di raggiungere.
Ma ancor prima di arrivare a così raffinate sensazioni di un
colore sagacemente avvolto in uno stile personale, aveva
mandato a Roma, ad uno dei
concorsi per il pensionato nazionale, il Battesimo: cioè a
dire una delle opere più interessanti della produzione
moderna italiana.
Il misticismo del Carpi, che fin dall'inizio lo aveva
trasportato verso rappresentazioni immaginarie di fatti
grandiosi ma ancora troppo lontani
dal vero e ancora strettamente chiusi in un campo
letterario, trovò modo di svilupparsi durante la guerra; e
la sua immaginazione, a contatto
di avvenimenti quali raramente capita di vedere nell'andazzo
consuetudinario della vita, doveva incontrare rapporti
diretti con quella tragica
realtà che ancora gli era ignota.
Infatti, quel senso del dolore represso in uno spasimo
interiore che vediamo nella Crocifissione (1912) e quei
contorcimenti spasmodici irreali
che si ammirano con un certo raccapriccio nel quadro che ha
per titolo Le madri (1913) il Carpi li ripeté con maggior
espressione di terrificante
verismo nel volume Serbia Eroica in cui il giovane pittore
milanese illustra uno dei più spaventosi episodi della
conflagrazione europea: la
ritirata dell'esercito serbo sulle coste dell'Adriatico.
Alla Serbia Eroica fece seguito un ciclo biblico e mistico.
Tra tutta quanta la produzione di questo nostro periodo
evolutivo e di non facile
accontentatura, essendo che il pubblico mira spesso a tirare
in fretta delle conclusioni, l'arte del giovane pittore
milanese occupa un posto
che certamente non si perde nella valutazione comune; e chi
osserva con senso critico un suo quadro non lo dimentica
tanto facilmente.
Davanti ad alcune sue tele se ne trae un'impressione così
nuova e suggestiva che fa rimanere pensosi e preoccupati.
Nell'ammirare certe sue
composizioni si prova qualche volta un senso di gioia
strana, mista a sconforto che poi si trasforma, mano mano
che la nostra anima si avvicina
a quella dell'artista, in ammirazione viva per l'autore:
poichè l'arte di Aldo Carpii così umana e così sincera, vi
parla un linguaggio semplice
e commovente, che è il linguaggio delle anime volte alla
fede e al sacrificio.
(Da un profilo di G. U. Arata).
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Opere esposte : |
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(Dipinti a
olio).
1. La Sera.
2. Al mare.
3. Fiorenzo lavora.
4. Fiorenzo e Pierin.
5. Il bimbo e il merlo.
6. Fiorenzo ha mangiato.
7. Bimbo che pensa.
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