{\rtf1\ansi\ansicpg1252\deff0\deflang1040{\fonttbl{\f0\fnil\fcharset0 Arial;}}
\viewkind4\uc1\pard\fs24
\par DALBONO EDUARDO
\par nato in Napoli nel dicembre del 1841. (Dimora in Napoli).
\par E figlio di Carlo Tito e di Virginia Garelli, quegli letterato colto e geniale,
\par questa colta poetessa romana appartenente a quel nucleo di nobili gentildonne
\par scrittrici, di cui la MiiIi, la Guacci, la Taddei, la Mancini furono le pi\'f9 conosciute
\par e stimate.
\par Cos\'ec Eduardo fu bene educato e bene avviato avendo i genitori stessi a mae
\par stri amorosi.
\par Carlo Tito Dalbono non era ricco e si aiutava con le sue caratteristiche pub
\par blicazioni e con lo stipendio d'impiegato sui vapori postali.
\par Egli amava condurre appresso il figliuolo cui mostrava gli albi e le cartelle
\par piene di ricordi di viaggio, di vedute, di macchiette e di disegni di costruzioni
\par navali. Un vero incanto pel ragazzetto, che occupava tutto il suo tempo a
\par scarabocchiare copiando da quei modelli. Di pi\'f9 la lettura delle opere di suo
\par padre , che ricordavano usanze e costumi popolari , accendeva nel piccolo
\par Eduardo il desiderio d'illustrare con l'arte de! disegno le belle e fantastiche
\par tradizioni ; e queste furono certamente le prime ispirazioni che si fissarono
\par nella mente del giovanissimo artista.
\par Nel 1850, recatosi Carlo Tito in Roma, vi condusse il figlio, che ebbe i primi
\par insegnamenti dal prof. Marchetti pel paesaggio e dall' illustre Consoni per
\par la figura.
\par Tornato in Napoli continu\'f2 i suoi studii di disegno e pittura sotto la scuola
\par dei prof. Romei e de Lia.
\par Ma se da una parte l'arte del disegno formava l'oggetto peculiare dei suoi
\par pensieri e della sua attivit\'ect, suo padre. dall'altra, aveva somma cura di dargli
\par ARTISTI NAPOLETANI VIVENTI\tab 177
\par una educazione completa; e la storia, la geografia, le lingue e la musica, per
\par la quale il piccolo Dalbono aveva molta passione, costituirono una occupa
\par zione cos\'ec intensa, da farlo rimanere in casa intere settimane, senza prendere
\par alcuna ricreazione. tal che la sua salute ne risent\'ec molto.
\par Per\'f2 gli studii dal vero, all'aperto, le lunghe passeggiate all'aria, le visite ai
\par musei, alle chiese ed agli studii degli artisti, dai quali il padre lo conduceva,
\par rimisero in ottimo stato la debole salute del piccolo Eduardo.
\par Egli amante sempre dello studio, cominci\'f2 a dipingere parecchi quadretti,
\par ispirati dalla lettura dei racconti e dalle tradizioni popolari, e ad eseguire molti
\par disegni illustrativi per incarico del celebre incisore Aloysio Juvara, che li faceva
\par incidere dai suoi allievi.
\par Nelle visite fatte agli studii degli artisti fu colpito dalla potenza e verit\'e0 del-
\par I' arte di Nicola Palizzi; volle perci\'f2 essere da questo maestro guidato nei suoi
\par studii di paesaggio, mentre per la figura frequentava lo studio del Mancinelli.
\par Alla Mostra di Belle Arti del Museo Borbonico del 1859 present\'f2 un dipinto
\par Studio di un molino ed un quadro storico S. Luigi Re di Francia.
\par Malgrado i difetti, che potevano avere questi due primi lavori del giovanis
\par simo artista, pure furono bene accolti in quella Esposizione ed al quadro sto
\par rico fu assegnata una medaglia di argento.
\par Avendo poi avuto alcune commissioni dal sig. Fierz svizzero , si diede ai
\par lavoro con grande fervore e produsse: Una tarantella a Aosillipo, llfunerale
\par della Zita, Le streghe di Benevento , Un idillio dal Gessner, Una veduta di
\par ,Visida, Capo Misero e molli piccoli acquarelli.
\par Ma a queste commissioni ne seguirono altre cd i dipinti Tarantella e Da Fri
\par sio a Santa Lucia furono esposti alle Mostre della Promotrice Salvator Rosa
\par di Napoli del 1864 e 1866.
\par Bench\'e8 i due quadri fossero eseguiti per conto del sig. Fierz , pure questi,
\par che proteggeva il giovane artista, ne accett\'f2 due copie, mentre gli originali
\par furono acquistati , Tarantella da M.r Falcon , e Da Frisio a S. Lucia da
\par S. Ai. il Re Vittorio Emanuele Il, che acquist\'f2 pure un acquarello La piazza
\par del Ges\'f9 Nuovo, esposto alla Promotrice del 1867. Entrambi i quadri furono
\par destinati alla Galleria di Capodimonte.
\par Nel 1866 (?) , il Sindaco di Napoli Principe Marco Antonio Colonna, dietro
\par consiglio dell' illustre Michele De Napoli, bandi un concorso da ripetersi ogni
\par due anni per un quadro storico su argomento dato da una commissione. Vi
\par presero parte parecchi artisti, fra i quali il Marinelli, il Cammarano, il Sagliano.
\par II giovane Dalbono, spinto pi\'f9 dalla curiosit\'e0 di vedere quale effetto potesse
\par avere un suo dipinto fra quelli di quei valenti artisti, volle concorrere e pre
\par sent\'f2 il suo bozzetto.
\par Il soggetto era assai interessante: l! Re Manfredi scomunicato, ed il dipinto
\par faceva un buono effetto, tanto che il Morelli membro della giuria, volle vedere
\par il giovane Dalbono , gli domand\'f2 notizie scritte sul tema da lui svolto e lo
\par compliment\'f2 dicendogli, che il bozzetto era buono e che avrebbe meritato il
\par premio, ma che non gli si poteva affidare la commissione del quadro, perch\'e8
\par essendo troppo giovane , doveva necessariamente mancargli I' esperienza per
\par produrre un quadro di un soggetto cos\'ec importante.
\par 178\tab ARTISTI NAPOLETANI VIVENTI
\par 11 Dalbono, persuaso delle sagge parole, ringrazi\'f2 il Morelli della benevola
\par accoglienza.
\par Intanto per una felice combinazione , il senatore Gioacchino Colonna , fra
\par tello del Sindaco Marco Antonio, gli commise I' esecuzione di questo dipinto.
\par II Dalbono si mise all'opera con grande lena, ne mut\'f2 in parte il bozzetto,
\par in seguito alle indagini storiche da lui fatte cori il pi\'f9 vivo interesse, e, dopo
\par avervi lavorato per lungo tempo, present\'f2 il quadro alla Mostra della Salvator
\par Rosa del 1867.
\par All' Esposizione di Parma questo quadro fu premiato cori la prima medaglia
\par d'oro. Concorsero al premio il Mario di Saverio Altamura ed il Masaniello
\par di Vincenzo Marinelli.
\par II soggetto \'e8 veramente grandioso: il visitatore si sofferma con ammirato
\par entusiasmo dinanzi a quella forte concezione.
\par Per\'f2 questi buoni successi dell'opera del Dalbono giungevano in momenti
\par ben tristi della sua vita. La perdita di due figli ed una grave malattia della
\par moglie, la signora Adele D'Arienzo, da pochi anni sposata, lo avevano tanto
\par afflitto che poco o nulla produceva, ed in quel tempo le sue condizioni eco
\par nomiche divennero ben misere.
\par Dal Municipio di Napoli ebbe la commissione di eseguire tre disegni illu
\par strativi per decorare la grande pianta della citt\'e0 che doveva essere incisa in
\par rame dal Juvara.
\par 11 Dalbono nella concezione del lavoro riandava con la mente alle origini
\par di Napoli ed alla storica leggenda delle Sirene.
\par Dei tre disegni uno solo fu compiuto: La Storia ed il Progresso; poich\'e8
\par morto il Juvara, che ne aveva avuto l'incarico , e cambiata la gestione muni
\par cipale, I' incisione della grande pianta di Napoli non fu pi\'f9 eseguita.
\par Intanto La leggenda delle Sirene diventava nella mente del Dalbono non pi\'f9
\par un disegno illustrativo da decorare un angolo della pianta di Napoli , ma un
\par quadro bello e buono. Ed infatti questi pensieri rianimavano molto lo spi
\par rito depresso dell'artista, che, pieno di fede, si diede a svolgere il poetico
\par soggetto.
\par Il quadro La leggenda delle Sirene fu esposto in Napoli alla Mostra della
\par Promotrice del 1871. Ebbe un' incisione ad acqua-forte, eseguita dal Di Bar
\par tolo, che fu data per ricordo ai soci della Promotrice.
\par Il dipinto fu acquistato dal comm. Giovanni Vonwiller e successivamente dal
\par Ministero della Pubblica Istruzione per la Galleria regionale di Arte moderna,
\par raccolta nell' Istituto di Belle Arti di Napoli.
\par \'c8 un quadro di stupenda bellezza, palpitante di una mite e squisita poesia,
\par che riafferma sempre pi\'f9 l'ingegno fervido del giovane artista.
\par Fu esposto, in seguito a Milano nel 1872, ed a Vienna nel 1873, ove fu pre
\par miato con medaglia di bronzo.
\par Il direttore delle ferrovie meridionali residente a Parigi, sig. Ubags ne volle
\par una copia, che fu eseguita dal Dalbono con diverso effetto di luce.
\par Egli esegu\'ec pure in questa epoca il quadro rappresentante Una caccia me
\par dioevale, per il sig. Franchini.
\par
\par
\par ARTISTI NAPOLETANI VIVENTI\tab 179
\par
\par Per motivi della salute di sua moglie , amatissima , il Dalbono prese abita
\par zione a Mergellina.
\par al, incantesimi del mare e la bellezza pittoresca di quelle contrade , non
\par ancora tocche dalla civilt\'e0 , offrirono al Dalbono ampia messe di soggetti , e
\par dal 1872 sono notevoli i seguenti dipinti: Il violinista e Caligine (propr.
\par Vonwiller); Arnor-tiranno (propr. Miceli); La pesca felice, I vongolari, La pesca
\par di notte.
\par Questi ultimi due furono visti dal Goupil di Parigi, venuto in Napoli insieme
\par col pittore De Nittis che tanto successo aveva ottenuto in quella citt\'e0 con le
\par opere sue. Piacquero moltissimo al Goupil , il quale volle clic il Dalbono
\par avesse lavorato esclusivamente per lui; ed infatti, egli lavor\'f2 nove anni circa
\par per la rinomata casa, fin quando, morto il vecchio Goupil, ne fu cambiata la
\par gestione.
\par Diamo qui I' elenco dei dipinti eseguiti dal Dalbono per la casa Goupil:
\par La baracca del pulcinella; Notte a Posillipo; /n chiesa (acquarello); La panca
\par dell'acquaiuolo (acquarello); Barca da pesca; Pescatore di vongole; Fruttiven
\par dola di natale, Napoli, (acquarello); La sposa; La canzone del mare; La spiaggia
\par di Mergellina; La sera; Vecchia Napoli; Stornello (acquarello); Venerd\'ec santo
\par (acquarello); Il voto alla Madonna del Carmine.
\par Quest' ultimo \'e8 uno splendido dipinto: il alare, la barca le figure sono Ir
\par rorati di una luce e di una suggestiva armonia di colori, che lasciano negli
\par occhi per lungo tempo la visione profonda di tanta bellezza.
\par Di questo quadro il Goupil fece eseguire una grande incisione a bulino dal-
\par l' incisore Varin.
\par La produzione artistica del Dalbono \'e8 veramente prodigiosa.
\par Dei moltissimi suoi lavori citiamo quelli esposti e venduti alle Mostre della
\par Promotrice Salvator Rosa di Napoli.
\par Alla Mostra del 1872 furono esposti: Barca, effetto di Tramonto e Felice
\par vendemmiatore, acquistati dalla Societ\'e0 e toccati in sorte rispettivamente al
\par sig. Cesare Castellano e al prof. Gustavo Nacciarone; Da Mergellina, acqui
\par stato dal Barone Girolamo Zona; Marina, acquistato dalla signora Teresa Ma
\par glione Oneto; Arco Mirelli (acquarello) acquistato dal comm. Giovanni Von
\par willer; Il lavoro (acquarello) acquistato dal comm. Federico Maldarelli. Alla
\par Mostra del 1873 fu esposto Acquarello, Caligine, acquistato dal comm. Gio
\par vanni Vonwiller; Di sera (acquarello) acquistato dalla Societ\'e0 e toccato in
\par sorte alla Provincia di Napoli; Adelina ed Eleonora (acquarello) acquistato da
\par S. M. il Re Vittorio Emmanuele II. A quella del 1875 comparvero: Marina
\par (studio) e La pioggia \'e8 vicina (studio), dipinti di propriet\'e0 del comm. Girolamo
\par Maglione; Viale d'aranci (studio) e Adelina, entrambi di propriet\'e0 del sig. Be
\par nedetto Maglione; Enrichetta (studio), propriet\'e0 del sig. Carlo Stella. A quella
\par del 1881, .Spiaggia a Posillipo fu acquistato dal comm. Girolamo Maglione. Alla
\par Mostra del 1888 furono esposti: Antico Chiatamone, rovine del tempio di
\par Nettuno (mezza tempera) , acquistato dal cav: Giuseppe Schettino; Venezia
\par (mezza tempera) e Zia Rosa (tavoletta) acquistati dal marchese Cesare Ber
\par lingieri; Le nuvole del tramonto (acquarello) acquistato dal conte Felix Bor
\par chard; Carmela la modella (tavoletta) acquistato dal sig. Carlo Fizzarotti. A
\par 180\tab ARTISTI NAPOLETANI VIVENTI
\par quella dei 1911 furono esposti: Procida acquistato dall'avv. Raffaele Fossataro;
\par Autunno , case di Masaniello , acquistato dalla Societ\'e0 e toccato in sorte al
\par sig. Nicola de Stasio ; !rr Arcadia, propr. del Cav. Odoardo Casella ; Casa di
\par Masaniello ad Amalfi acquistato dal Comitato pel Cinquantenario.
\par Tra i numerosissimi lavori ad olio che non comparvero in Esposizioni, ri
\par cordiamo i seguenti:
\par Nel porto di Napoli, propr. Weemaels ; Tramonto sul monte F-chia, propr.
\par Weemaels; Napoli da Posillipo, propr. Weemaels; Sirene moderne, propr.
\par Elena Schlaepfer ; Il castello di Sirignano , propr. Principessa di Sirignano;
\par Lo Yacht della casa Sirignano nel porto di Napoli, propr. Principessa di
\par Sirignano ; La spiaggia di Mergellina da Posillipo; Passeggiata nel porto di
\par Napoli; Cercatori di esca con mare tempestoso, propr. Museo Civico del Chill;
\par Il mare a Torre Annunziata, propr. Tommolillo; Divina Clima, propr. Tom
\par molillo; Napoli da mare e Barche da pesca, propr. Municipio di Foggia ; An
\par tica Riviera di Chiaia, propr. Costa dimorante a Buenos Ayres ; La canzone
\par nova propr. Principessa di Sirignano, oggi Museo Revoltella; La tarantella, propr.
\par Principessa di Sirignano, oggi Desseps di Trieste.
\par Numerosi sono anche gli acquarelli prodotti dal Dalbono. Non ci sarebbe
\par possibile darne un elenco completo.
\par Notiamo qui i pi\'f9 importanti tra quelli non comparsi alle Esposizioni.
\par Venezia da mare, Vecchia Napoli, 1 bagni a Portici, Piazza San Marco a
\par Venezia, Due teste di giovani popolane, tutti di propriet\'e0 di S. A. il Kediv\'e8 di
\par Egitto ; Bagnante in riposo , che trovasi in Egitto ; Antica Napoli propriet\'e0
\par cav. Giuseppe Schettino.
\par La casa Pick di Monaco (f3aviera) ha fatto eseguire le incisioni dei lavori:
\par Antica Napoli, La canzone nova, La tarantella, La leggenda delle Sirene, Nu
\par voloni di autunno e L' amore dal balcone a Mergellina (acquarello) , esposti
\par i due ultimi alla Mostra di Torino ciel 1880.
\par Tra gli acquarelli per ventaglio, oltre a quelli esposti, ricordiamo: Canzone
\par del Satiro, propr. Wonwiller; L'odore dei fiori, propr. Wonwiller; Amore nel
\par bosco, propr. Romano ; Un lato del palazzo Reale di Napoli da cui si vede il
\par Vesuvio ed il, mare. Dono di S. M. la Regina Madre al figlio S. A. R. il Prin
\par cipe di Napoli in occasione delle sue nozze con S. A. la Principessa Elena
\par del Montenegro ; Profumi di primavera, propr. "Teresa Maglione ; Gioie ma
\par terne, propr. Principessa di Solmz; Gli amori di pulcinella con la Sirena,
\par propr. Yorik Ferrigni.
\par E nostro compito ancora di far menzione delle opere decorative prodotte
\par da questo insigne artista , che veramente ha mostrato in questa branca del-
\par t' arte una personalit\'e0 ammirevole.
\par L'eleganza del suo stile ben si addice all'arte della pittura decorativa e fin
\par dal 1871 col suo Amor tiranno si mostr\'f2 maestro nel comporre e nell'eseguire
\par scene decorative.
\par Ricordiamo le decorazioni della sala da ballo del teatro di Salerno (quattro
\par grandi tempere raffiguranti le quattro parti del mondo), della casa Pignatelli,
\par del palazzo Sirignano e quelle della villa Rende! a Posillipo. E dobbiamo no
\par tare che tale arte va connessa con le sue opere a bianco e nero, poich\'e8 uno
\par
\par ARTISTI NAPOLETANI VIVENTI\tab 181
\par speciale talento egli ha mostrato in questo genere fin dalla sua prima giovi
\par nezza, quando I' arte del bianco e nero era pi\'f9 che rudimentale in Napoli e
\par presso a poco in Italia. Ricordiamo ancora il quadro votivo nella chiesa di
\par Piedigrotta in Napoli e quello, dal soggetto David e Saul nella chiesa di Gra
\par gnano, nonch\'e9 La piccola Madonna nella nicchia esterna del palazzo Sirignano.
\par Egli cominci\'f2 con l'illustrare le opere del Mastriani e molte di quelle illu
\par strazioni , bench\'e9 male eseguite dagli incisori e dai litografi , pure lasciano
\par vedere il talento dell'artista.
\par Ma conosciuto , in seguito dalla casa editrice Treves di Milano , ebbe agio
\par di mostrare meglio quanto egli sapesse fare nel genere, e sono comparsi, di
\par tempo in tempo, un infinito numero dei suoi disegni nelle belle pubblicazioni
\par di quella importante casa.
\par Le grandi pagine illustrative dell' Illustrazione Italiana ed i libri per i fan
\par ciulli: Il regno delle fate di Cordelia e Nonna Bianca di A. Berta sono esempi
\par autentici del valore dell'artista.
\par Vi sono pagine che valgono dei veri quadri , dove il sentimento profondo,
\par il carattere tipico e la grazia parlano chiaro del merito del nostro pittore, che
\par alle altre doti predare unisce anche quella di avere una piena conoscenza
\par dell'arte della pittura antica e specialmente di quella della scuola napoletana.
\par II riordinamento delle quadrerie del Museo Nazionale di Napoli , nel quale
\par ebbe parte vivissima, gli procur\'f2 elogi non pochi dalle autorit\'e0 e dal pubblico.
\par Non poca influenza ha avuto l'arte di questo artista su tutta la giovane
\par scuola napoletana del suo tempo.
\par II Dalbono ha fatto parte del Giuri di accettazione delle opere alla Mostra
\par della Promotrice Salvator Rosa nel 1886.
\par Nel 1902 ebbe dal Ministero della Pubblica Istruzione, insieme con Antonio
\par Curri, l'incarico di presiedere ai lavori di restauro del R. Teatro San Carlo.
\par E professore nell' Istituto di Belle Arti di Napoli. \'c8 socio effettivo della
\par Reale Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti.
\par Sono notevoli le commemorazioni di Domenico Morelli e Leon Gernme da
\par lui fatte nella detta Accademia.
\par E anche socio dell' Accademia Pontaniana.
\par ll Dalbono \'e8 cav. dei SS. Maurizio e Lazzaro e cav. uff. della Corona
\par d' Italia
\par Ha preso parte alle seguenti Esposizioni :
\par NAPOLI 1859. \emdash Mostra di Belle Arti nel R. Museo Borbonico.
\par 101. S. Luigi Re di Francia soffermatosi sotto di una quercia rende
\par giustizia ad una famiglia che riverente a lui ricorre. (Paesaggio
\par di composizione. Premiato con medaglia d'argento di 1t classe).
\par PARMA 1870. \emdash Prima Mostra Italiana.
\par Manfredi scomunicato. (Premiato con la grande medaglia d' oro.
\par A questo premio concorsero i dipinti di S. Altamura e V. Marinelli).
\par * Molte notizie contenute in questo profilo sono state tratte da un articolo di Salvatore Di Giacomo sul grande artista, apparso in due numeri della rivista Natura ed Arte.
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