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(Fonte : LE ARTI BELLE - Rassegna mensile - 1925 - Nr 11/12)
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LA ESPOSIZIONE DELLA BRERA E SOCIETA PER LE BELLE
ARTI IN MILANO
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I severi giudizi emessi sulla precedente Biennale di
Brera hanno indubbiamente servito di ammonimento agli
organizzatori dell'attuale, poiché come impressione generale,
quest'ultima e riuscita assai superiore alle precedenti
sebbene non vi siano rivelazioni e prevalga come sempre, una
mediocrità più preoccupata del mezzo che del fine. Di questa
biennale alcuni dicono che la giuria di accettazione sia
stata rigorosissima nella scelta delle opere, ma il dire
questo potrebbe sembrare una degenerazione, perchè chi
visita l'esposizione, può senza dubbio trovare che ancora un
buon numero di dette opere avrebbe potuto, con beneficio
dell'arte e della stessa manifestazione, essere scartato.
Comunque, la maggioranza delle opere sono qualitativamente
buone ed è palese che da parte della commissione è stato
compiuto uno sforzo per allestire una esposizione seria ed
equilibrata.
Similmente bene si può dire dell'operato della giuria per
l'assegnazione dei premi, particolarmente per l'assegnazione
fatta in tale occasione del
Premio Principe Umberto . II ritratto di Aldo Carpi
è effettivamente da ritenersi una di quelle opere di classe
che non solo rappresenta il massimo che un artista profondo
quanto questo puo dare, ma nei confronti delle migliori
opere di altri artisti contemporanei, può figurare nelle
file dei capolavori. E non e superfluo il dire, che il
Carpi, di questa sua opera sia riuscito ad esprimere in
comunione : la profondità del suo sentire con il risultato
massimo che l'esperienza derivata da una continuata fatica
gli ha oggi donato. Dopo il massimo premio, bene assegnato
ci sembra quello «
Cassani » La tela " L' ora del rosario ?
di Mario Moretti Foggia e assai fine, ed oltre che
rappresentare un sensibile Progresso dell'artista, figura
degnamente tra le migliori cose della mostra. Dei diversi
altri lavori premiati, ottimo "
Le vecchie ? di Giuseppe Montanari, per l'audace
sintetismo delle forme e la ricchezza di espressione delle
figure.
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A parere nostro meritava pure un premio la tela di
Anselmo Bucci, che forse ha avuto il torto - che a nostro
avviso invece e un merito - di dipingere finalmente un
San Giovanni più verso il vero come sarà stato
l'uomo descritto nel Nuovo Testamento; troppo finora si sono
dipinti i santi da salotto ed e precisamente per questa sua
sincerità che Bucci avrebbe meritato una ricompensa, ed
invece e stato dimenticato per altri che non hanno avuto la
forza di dipingere un simile quadro. Cosi pure di Angiolo
D'Andrea per la notevole composizione del "
Mattinale ?. Il ritratto, scarso nelle mostre
passate, rivive assai bene in questa. Fra i migliori notiamo
quello di Buffa Giovanni, dello scultore Danielli; quelli
interessanti, benché piccoli, di Simeone Adolfo, uno dei
quali riteniamo riuscitissimo; quello del pittore Rovescalli.
Destano pure attenzione il ritratto della "
Sig. Mantovani " dipinto da Lino Baccarini ; il "Signor
Reiser " da Riccardo Galli. Assai vivo e il Palanti nel
ritratto di "
Mamma Benvenuta ".
Si presentano anche bene fra i ritrattisti: Mario Ornati,
Massimo Gallelli, Noel Quintavalle per il
Ritratto della Signora Pitscheider , Vittorio
Castagneto per un delicato pastello che ci fa pensare al
povero Gola , e Steffenini Mario che ci ricorda con un
simpatico senso moderno la vecchia scuola inglese. Fra i
paesaggisti, come al solito numerosi, si fanno notare :
Debernardi, con una buona impressione di " Malines
"; Giulio Cesare Vinzio con un "
Riposo " veramente riposante; Dudreville con due
minuscole opere, nel senso di misura, ma assai pregevoli dal
lato pittorico; Leonardo Bazzaro si ripete in una tela
sempre da impressionista ; Miti Zanetti ha due graziosi
paesaggi per questa volta non notturni ne veneziani ;
Archimede Bresciani un paesaggio nel salone che risente
troppo della maniera di Segantini, mentre nella sala attigua
espone una finissima figura muliebre. Con un solito
soggetto: " Interno di chiesa " troviamo Achille
Cattaneo; poco discosto Ugo Bernasconi, che con un senso di
poesia quasi unico, sa procurarci un attimo di gioia
infantile.
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Rivestono ancora interesse : una figura finemente dipinta
e prontamente pensata dell'ottimo pittore Carlo Stragliati
da poco scomparso; il Monti, che ci sembra divenuto
eccessivamente grigio nei suoi due paesaggi; Ferruccio
Scatola, che in "Donne di Terracina " perde un po'
della sua personalità e ci ricorda lievemente la maniera del
Bucci in simili soggetti ; i paesaggi di Teresa Grassi,
Giorgio Belloni, Giannino Grossi, il " Mattino in
Liguria " del Cavaleri ed una poetica composizione di
Italo Jostz. Come pure dobbiamo doverosamente ricordare,
perché degni di nota a nostro parere , il Lentini, Riva,
Agazzi, Calderini, Follini, Bezzola e Comolli.
Nella sezione di bianco-nero - quest'anno organizzatasi
su più larga scala - in un rapido giro, troviamo per primo
un ritrattino di Vellani-Marchi, che spicca fra le opere di
quella parete ; un autoritratto della Tarditi, assai bene
disegnato ; alcuni monotipi di Giannino Grossi ; una
graziosa xilografia di Del Neri ; acqueforti di Baldassarre
Longoni, Broglio, Mennyey, e sopra ogni altra, per purezza
di tecnica e non comune abilitâ, quelle di Benvenuto
Disertori, e con quasi ugual merito Emanuele Brugnoli. Fra
gli scultori emergono Albino Del Castagne con " Il neonato "
assai prezioso di plastica e di pensiero ; Alberti Achille
con " Relique "; Mozzanica Giuseppe, Eugenio Pellini,
Vitaliano Marchini, per una " Pietà" intesa prevalentemente
decorativa; e per ultimo Thea Rasini-Casalbore che in una
statua di marmo rivela una incontestabile forza tanto di
concezione quanto di tecnica. In complesso questa
esposizione della Società per le Belle Arti ed Accademia di
Brera associate, e, ripetiamo, assai migliore delle
precedenti ma vogliamo sperare che per l'avvenire, la mostra
del Premio Principe Umberto com'è comunemente nota,
riprenderà il suo antico valore.
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NAPOLEONE G. FIUMI
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