|
|
|
(Fonte : Opere di scultura e di plastica di Antonio Canova - 1821)
|
|
BRISEIDE
Consegnata da Patroclo agli araldi
Basso rilievo in gesso
|
|
Cinque sole figure compongono questo mirabile, e
semplicissimo basso-rilievo, che quasi tutta l'Iliade ci
richiama nella memoria. Rappresenta esso il fatto più
interessante di quel Poema, fatto da cui ebbero origine
tutte le vicende occorse in quella guerra, per la lunga e
reciproca strage non meno funesta al vincitore, che al
vinto. L'alto potere della bellezza diede vita, e durata a
quell'antico e mirabilissimo Poema; né alcuno mai seppe
meglio del cieco Omero parlarci della bellezza, non già
arrestandosi ad individuarcela a parte a parte, ma
rappresentandocela ne' meravigliosi suoi effetti. Di quale e
quanta beltade adorna non mi raffigurerò io Briseide, se la
sua perdita costò tanto al cuore d'Achille, e fu la causa
delle infinite sciagure de' Greci? Eufibate, e Taltibio,
Araldi fedeli d'Agamennone; stanno per condur seco loro
Briseide, la dolce amica d'Achille. Precede l'uno di questi
Araldi; con le braccia pendenti, e le mani poste l'una sopra
dell'altra, ed ha la testa abbassata, come suol chi ravvolge
nel previdente pensiero gravi sciagure. L'altro più
risoluto, che il segue, guarda l'incerta Briseide, e le
passa leggermente il braccio sull' omero, come per trarla a
se, ed esortarla dolcemente a seguitarlo.
Essa con le mani incrocicchiate, e raccogliendo
leggermente con quelle la propria veste, move il passo alla
volta loro; ma lentamente, come persona, al cui cammino
resista il tenero voto del cuore; e rivolge affettuosamente,
e dolorosamente la bella sua testa verso l'amato Achille,
forse per dirgli addio ancora una volta, e per suggere forse
nella immensa ira di lui il vicino piacere della comune
vendetta. E chi non sa di quale violenza sieno capaci nelle
donne le passioni tutte del cuore, le passioni di amante, di
madre, di sposa? Ogni vendetta maggiore s'affaccia con
pronta, e sicura riuscita al loro mobile pensiero, pascolo
necessario alla naturale, immensa sensibilità del cuore,
ch'é senza limiti, se ha per complice spezialmente una calda
immaginazione da molti, e varj fantasmi nutrita.
|
Patroclo la segue; e già troppo istruito del magico
potere di quegli sguardi perigliosi, si frappone, e,
sospingendola dolcemente con ambe le mani, a cedere la
priega, e a non aggiunger fuoco all'incendio d'Achine.
Achille, non so se più dall'ira, o dall'amore acceso, si
presenta nell'atto di chi soffre un veemente rancore. Egli
si stringe con la mano sinistra un panno, che gli cade
dietro alle spalle, e passa nel braccio destro, che con
movimento animato di sdegno alza verso il Cielo, quasi
accusar volendolo dell'oltraggio, che soffre; e giurando con
lo sguardo, che al movimento del braccio perfettamente
corrisponde, di trarne la più compiuta vendetta. Le forme
maschie, bellissime, ma diverse nella loro bellezza,
d'Achille, e di Patroclo, soli personaggi che sieno affatto
ignudi, sono quali si convengono al figliuolo d'una Dea, ed
a quello di madre mortale, perfettamente corrispondente
all'immagine tramandataci dall'antichità di questi due
illustri, e singolari amici; che ben meritarono essi pure
pel reciproco affetto, che consacrati venissero i chiari lor
nomi e simbolo del più puro, e più silenzioso dono del
cielo, della santa Amistade.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|